Composti nell’arco di un millenio

I Cristiani dividono la Bibbia in due momenti: Antico Testamento e Nuovo Testamento. La prima parte va dagli inizi fino a Gesù Cristo, la seconda da Gesù Cristo fino alla fine dell’epoca neotestamentaria (= morte dell’ultimo apostolo: S. Giovanni Evangelista).
La composizione dell’Antico Testamento ebbe inizio intorno agli anni 1000 a. C., quando Davide, divenuto re in Gerusalemme, organizzò la corte sul modello egiziano, che prevedeva una buona articolazione delle funzioni. Fra le altre, ce n’era una, che potremmo chiamare "storico-culturale". Gli addetti, chiamati Soferim o Scribi,dovevano fondare culturalmente quel regno che Davide aveva fondato politicamente.
Essi radunarono le tradizioni religioso-culturali, che tramandavano oralmente le "gesta dei padri" e ne fecero raccolte organiche. Ebbero anche l’incarico di "registrare" le gesta del re: così nacquero così "gli annali del regno". Il culto, che già si praticava negli antichi santuari, conobbe un notevole sviluppo nel nuovo santuario di Gerusalemme; per questo si sentì la necessità di comporre canti, inni, salmi…che rendevano più ricchi e solenni i riti. Contemporaneamente gli Scribi si dedicarono anche alla "riflessione sapienziale", sul modello culturale dell’Egitto e della Mesopotamia: ne risultarono raccolte di proverbi, insegnamenti, approfondimenti delle problematiche sull’uomo, sulla sua esistenza, sui suoi rapporti con la natura, con la storia, con la divinità…
Più tardi si pensò anche a raccogliere le numerose tradizioni legislative, che regolavano il vivere sociale, e non solo. Ciò avvenne soprattutto ad opera della classe sacerdotale.
Questi materiali letterari in un primo tempo circolarono in forma autonoma, cioè non organicamente raccolti. La raccolta organica e la loro pubblicazione avvennero più tardi, sotto l’autorità di "uomini di Dio".
La prima parte dell’Antico Testamento, detto Pentateuco, fu pubblicato da Esdra, intorno alla metà del V° sec. a.C., dopo un lungo periodo di gestazione. Collezioni di antichi oracoli e profezie, già circolanti autonomamente, furono raccolti e pubblicati in questo periodo o in periodi immediatamente successivi. Cosa analoga avvenne con le raccolte di scritti "sapienziali", che però continuarono ad accrescersi nei secoli successivi; l’ultimo di essi, laSapienza di Salomone, fu composto e pubblicato intorno alla metà del I° sec. a. C..
Durante tutta la sua storia, Israele rimase assolutamente convinto che questi libri, pur composti letterariamente da uomini, fossero stati ispirati da Dio.
La seconda parte della Bibbia, il Nuovo Testamento, ebbe una storia compositiva molto più breve, che iniziò dall'esperienza sconvolgente, che fecero i discepoli della morte e risurrezione del Maestro.
La sua morte in croce li aveva delusi e dispersi. L'incontro con Gesù di Nazaret vivente, tre giorni più tardi, fu la certezza che Lui era più forte della morte e che la morte era stata sconfitta. E con la morte era pure sconfitta l'incomunicabilità, la paura, la solitudine, l'angoscia. Ogni uomo poteva ricevere le spirito di vita di Gesù Cristo e così sperimentare l'accoglienza totale, nonostante le sue debolezze e incapacità.
Questa novità totale e inaudita fino a qual momento, divenne LA NOTIZIA che non era possibile tacere. Tutto era così straordinario, che se ne poteva solo gioire, cantare, celebrare, predicare.
La predicazione all'inizio fu elementare. Gli apostoli dicevano: la novità che è sotto i vostri occhi si deve al fatto che quel Gesù, che gli abitanti di Gerusalemme hanno sottoposto a giudizio ingiusto, rinnegato e fatto condannare a morte, ora è vivo e opera in mezzo a noi, perché Dio lo ha sottratto al potere della morte. Questo coincide con ciò che i vostri profeti avevano detto fin dai tempi antichi. Ravvedetevi dunque e cambiate vita (cfr. Atti 2, 14-41).
Di tutto questo, nulla fu scritto inizialmente. La scrittura fu utilizzata piuttosto per organizzare le liturgie: si scrivevano preghiere, canti, inni a Gesù Cristo, catechesi essenziali. Più tardi si scriveranno lettere di corrispondenza fra l’apostolo e le varie comunità cristiane, che si andavano moltiplicando, ormai anche molto lontano da Gerusalemme. Contestualmente alcuni, gli evangelisti, sintetizzarono per scritto la predicazione su Gesù Cristo, a partire dai ricordi del tempo trascorso con Gesù e condotta dallo Spirito: e nacquero i Vangeli.