Cosmografia del Vicino Oriente Antico

Lo sfondo culturale entro cui si muove il mondo della bibbia è legato fondamentalmente alle culture mesopotamiche (Sumeri, Akkadi, Assiro - Babilonesi) a quella egiziana e a quelle fenice.

Cosmografia egiziana
Per gli egiziani la terra era al centro dell'universo, immaginata come un uomo dal dorso peloso, che chiamavanogeb. Sul suo dorso, appunto come peli, germogliava l'erba e le piante. Questo gigante era nettamente diviso in due zone: la terra rossa, che simboleggiava il deserto e la terra nera, simbolo della terra fertile, dono del Nilo. Tutto era circondato dal "grande cerchio" che era l'Oceano. Sopra di lui si inarcava la sua sposa, il Cielo, immaginato come la "vacca sacra", o più comunemente come una donna chiamata nut. Essa era stata separata dall'amplesso dello sposo, shu. Lungo il corpo di nut scorreva un fiume, che, cadendo "come orina del cielo" dava origine alla pioggia.
Al di sotto del corpo di geb c'era il mondo oscuro detto anche cielo inferiore, dove scorreva il fiume infernale.
Il sole aveva tre nomi diversi: al suo sorgere era chiamato kepri (= neonato) a mezzogiorno era chiamato rè(=fecondatore) e al tramonto atum (=vecchio). Uscendo dal ventre di nut, al mattino, cominciava la sua navigazione nel fiume celeste, lottando contra le nubi e contro il serpente apophis, fino a quando tramontava, ingoiato da nut. Durante la notte navigava ancora all'interno del corpo di nut, fino al mattino successivo, quando ricominciava l'avventura.
La luna era contemplata o accecata da set (=luna nuova) o guarita da toth, (=luna piena) mentre passava tra le stelle che erano di tre specie: indistruttibili (le circumpolari) o infaticabili (quelle che sorgono e tramontano) o corrotte (le stelle cadenti).

Cosmografia assiro - babilonese
Per gli Assiro - Babilonesi la terra è un'isola che galleggia nell'oceano salato, chiamato tiamat e si trova al centro dell'universo visibile. Al di sotto c'è un oceano di dolce, detto abzu. Ancora più in profondità immaginavano la casa delle acque sante. Finalmente si apriva una terza sfera, ove, recinto da sette mura, si ergeva il palazzo dell' arallu, sede delle 600 divinità inferiori, dette annunaku.
All'universo inferiore corrisponde in alto l'oceano superiore, che come immensa cupola poggia sul fondamento del cielo, l'orizzonte, protetto dalle acque da un muro, detto shupku, al di sopra del quale si ergeva la grande montagna.
A oriente di questa si elevavano i due monti, da cui sorge il sole, luogo dell'assemblea degli dei, dove si fissano i destini del mondo. Ad occidente si alzano le due montagne del tramonto.
Tre sono le sfere celesti: nella prima si muovono le stelle - scrittura celeste - e vi brillano shamash (=sole), sin(=luna) e ishtar (=venere); nella seconda sfera vivono gli igigu (dei superiori); nella terza finalmente c'è il regno del dio anu. Il tutto è circondato dall'oceano celeste.

Cosmografia biblica
Gli antichi Ebrei concepivano la struttura del mondo alla maniera dei grandi popoli che li circondavano.
Al centro del mondo visibile, simile ad un'isola, giace la terra, di forma tondeggiante. Al centro c'è la Palestina con la città santa Gerusalemme. Poggiata su colonne, sovrasta le acque primordiali del tehom (il grande abisso). Da esso risalgono le acque che alimentano sorgenti e fiumi. Al centro si apre l'insaziabile sheol (gli inferi), dimora dei morti che vi vagano come ombre.
Sulla superficie dell'Oceano, lontane come l'orizzonte, si trovano le "isole delle nazioni", che segnano i confini estremi del mondo. Oltre l'orizzonte si elevano i colli eterni, pareti della grande casa cosmica e sostegni dellaraqia ( il firmamento), pensato come una lamina di cristallo lucente, a cui sono appese le stelle. Il sole la luna, uscendo dalle rispettive dimore, scavate nei "colli eterni", si avvicendano nelle rispettive orbite diurne e notturne. Sono "l'esercito dei Cieli".
Al di sopra del firmamento ci sono le acque superiori, conservate in grandi serbatoi, da cui possono uscire attraverso le "cateratte", per formare la pioggia
Al di sopra delle acque superiori, si dischiudono sette cieli (alcuni testi parlano di tre, altri ancora di dieci) abitati da esseri celesti.
Al di sopra ancora c'è la dimora inaccessibile di Dio.